In questo articolo si vuole fornire una panoramica del processo di pianificazione con un focus sull’integrazione tra il risultato di una pianificazione e l’esecuzione logistica.

Descriveremo in particolare le differenze tra deployment euristico e ottimizzatore e l’importanza di prevedere bene il processo di integrazione con l’esecuzione logistica

Spesso ci si dimentica che il mondo della pianificazione è strettamente collegato con l’esecuzione logistica: fornire un’integrazione e un supporto inadeguato tra i due mondi, può causare problemi nell’evasione degli ordini e delle spedizioni, vanificando così gli sforzi sostenuti per ottimizzare il più possibile il processo di pianificazione.

Introduzione al Processo di Pianificazione

Il processo di pianificazione ha inizio con un flusso previsionale che prende un orizzonte molto ampio (es 18 mesi), fino a ridurre sempre di più il dettaglio delle informazioni da rilasciare (Figura 1.)

Figura 1. Il Processo di Pianificazione

Il processo di pianificazione si può dividere in:

  • DEMAND PLANNING: è il processo di pianificazione della domanda ed è a monte del processo di pianificazione; serve a dare un input iniziale ai centri di distribuzione e alle fabbriche per poter pianificare la produzione e gli spostamenti necessari per approvvigionare i magazzini dei mercati orientati al cliente finale.
  • SUPPLY NETWORK PLANNING: è il processo che serve a pianificare gli spostamenti all’interno del network per soddisfare i fabbisogni.
  • PRODUCTION PLANNING/DETAILED SCHEDULING: con il production planning si pianifica la produzione che le fabbriche devono soddisfare per poter rendere la merce disponibile ad essere poi spedita all’interno del network. Con il detailed scheduling si può ottenere una pianificazione di dettaglio considerando anche capacità della linea, risorse produttive e mix di prodotti.
  • DEPLOYMENT: è il processo responsabile della distribuzione all’interno del network; a differenza del SNP che parte dai fabbisogni dei magazzini finali per arrivare ai plant produttivi, il deployment tiene conto realmente della quantità disponibile in un dato nodo del network per poter eseguire le spedizioni.
  • TRANSPORT LOAD BUILDER: poiché il deployment lavora con I singoli prodotti, con il TLB è possibile combinare più prodotti in una singola spedizione, componendo così virtualmente il camion.

Deployment Euristico vs Ottimizzazione

Il deployment è il processo responsabile per stabilire quali fabbisogni dei vari punti del network possono essere soddisfatti considerando la disponibilità ai punti di partenza della catena di distribuzione.

SAP mette a disposizione due principali tipologie di deployment:

  • Deployment Euristico
  • Deployment Optimizer

DEPLOYMENT EURISTICO:

  • Parta da un singolo Plant produttivo
  • Lavora sui singoli prodotti

DEPLOYMENT OPTIMIZER:

  • Può essere eseguito su un intero network
  • Lavora sui singoli prodotti
  • Utilizza logiche di massimizzazione dei giorni di copertura
  • Utilizza un modello di costi.

Il Deployment euristico è il metodo più semplice e utilizza una logica di base: partendo dalle richieste di approvvigionamento determina se il punto di partenza è in grado di soddisfare la richiesta e conferma la quantità (totalmente o parzialmente) in caso affermativo.

Il Deployment dispone di varie logiche che sono in grado di soddisfare la maggior parte delle esigenze aziendali:

  • Logiche Push
  • Logiche Pull o Pull/Push
  • Safety Stock
  • Quota Arrangement
  • Regole Fair Share

Oltre alle logiche standard è possibile customizzare le proprie regole nelle casistiche più particolari.

Il vantaggio del deployment è che richiede settaggi mediamente semplici ed ha un risultato di facile lettura.

Se si ha la necessità di coprire particolari esigenze che portano all’introduzione di logiche di ottimizzazione, il Deployment Optimizer allora è una soluzione più adatta.

Questo tipo di deployment può utilizzare tutte le logiche del deployment euristico ed ha il vantaggio di basarsi su un modello di costi.

È possibile settare una funzione obiettivo (max ricavi o min costi) da raggiungere, e si possono tenere in conto numerosi vincoli come ad esempio:

  • Vincoli di disponibilità del magazzino
  • Vincoli di trasporto
  • Capacità produttiva
  • Capacità di risorse di handling

Il grande vantaggio dell’optimizer è che può lavorare a capacità finita, ed è quindi possibile tenere conto della reale capacità all’interno del network, ottenendo così un risultato più preciso.

Ci sono però alcuni svantaggi, come la difficoltà esponenzialmente crescente del setting dei modelli dei costi e dei vincoli e la difficoltà di lettura dei risultati.

Spesso nella ricerca dell’eccellenza si perde di vista l’operatività del quotidiano; i pianificatori potrebbero trovarsi in difficoltà nel gestire l’analisi dei risultati.

Spesso si ricorre all’utilizzo di reportistiche custom che possono rendere più facili questo tipo di analisi, ma richiedono un effort da tenere in considerazione.

L’integrazione con l’esecuzione logistica

Il Deployment (sia euristico, sia optimizer) è in grado di pianificare spostamenti da un polo logistico ad un altro per un singolo codice alla volta.

Questo costituisce un GAP tra il mondo della pianificazione e quello dell’esecuzione logistica.

Il mondo delle spedizioni lavora per raggruppamenti di prodotti, che possono essere spediti insieme mediante un mezzo di trasporto.

Per poter rendere ottimale la comunicazione tra i due mondi, SAP mette a disposizione un tool ad hoc per questo scopo: il Transport Load Builder (TLB).

Il TLB combina le proposte di trasferimento di stock fornite dal deployment per prodotti diversi, in trasferimenti di stock di tipo TLB in base a diversi fattori che sono personalizzabili:

  • Capacità di trasporto (es. numero mezzi)
  • Capacità del mezzo (es. volume, peso, pallet, …)
  • Tipologia di mezzo (Truck, Container, …)
  • Logiche di prioritizzazione

Il TLB converte i trasferimenti di stock confermati dal deployment, in ordini di trasferimento stock SAP-ECC o ordini di vendita in caso di VMI, con più articoli per diversi prodotti. Il TLB assicura che:

  • I veicoli di trasporto sono riempiti alla massima capacità,
  • I trasferimenti di stock non vengono creati se non viene raggiunta la capacità minima.

Il TLB sfrutta efficientemente le capacità di trasporto raggruppando insieme i trasferimenti di stock pianificati da trasferimenti. Il sistema controlla che i trasferimenti di stock pianificati rispettino il valore minimo e

massimo definito nel sistema. Se i trasferimenti di stock pianificati non incontrano i requisiti minimi o massimi, il sistema attiva un avviso e il pianificatore può modificare di conseguenza il piano TLB.

Da tenere in considerazione è il fatto che il TLB non è in grado di pianificare le tratte; ad esempio non è in grado di scegliere una tratta piuttosto che un’altra (si può fare con il deployment) e non è in grado di gestire una flotta mezzi su più punti del network (ad esempio aggregando prodotti che devono arrivare alla medesima destinazione da punti di partenza diversi all’interno del network), in questo caso è preferibile usare il TP/VS di APO oppure il più recente SAP TM.

Spesso accade che i trasferimenti pianificati dal TLB non siano ancora del tutto idonei per essere trasmessi ad ECC, perché possono necessitare di validazione centrale.

Il sistema è molto dinamico in questo senso e permette di sfruttare diverse soluzioni in base alle necessità (pubblicazione di Purchase Requisitions o Purchase Orders, pubblicazione online vs pubblicazione su richiesta, …)

Considerazioni Finali

In questo articolo abbiamo descritto una overview del processo di planning focalizzato sulla distribuzione e sull’integrazione con l’esecuzione logistica.

In particolare abbiamo visto come SAP metta a disposizione due tool principali per poter pianificare la distribuzione all’interno di una rete logistica:

  • Deployment Euristico
  • Deployment Optimizer

Entrambe le tipologie hanno punti di forza e di debolezza, ma la maggior parte delle esigenze possono essere soddisfatte da un deployment euristico, sebbene la logica che ne sia alla base sia per definizione più semplice. L’optimizer porta a risultati più precisi se settato alla perfezione, ma i settings non sono di facile realizzazione e anche il risultato non è sempre di facile lettura.

Successivamente abbiamo parlato di un aspetto spesso sottovalutato nel mondo della pianificazione: l’integrazione con l’esecuzione logistica. Abbiamo visto come il collegamento che SAP fornisce per “collegare” i due mondi, sia il TLB.

Il TLB permette, in parole povere, di comporre virtualmente il camion e di dare inizio, mediante la creazione di purchase orders o purchase requisitions, all’esecuzione logistica in SAP ECC.

Anche in questo caso ci sono alcune ristrettezze da parte del sistema, ma sono possibili diverse customizzazioni.

Autore:

Francesco Napoli – Linkedin